in tempo di crisi regaliamo sorrisi, non costano nulla ma fanno felici... io ne ho tanti per tutti quelli che passano di qua ;-)
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sabato 3 febbraio 2024

L'ELEFANTE E LA GIRAFFA

 

Tanto, tanto tempo fa vivevano felicemente in una savana lontana molti animali che passavano tranquillamente le loro giornate a mangiare le tenere foglie degli alberi e a rinfrescarsi con l'acqua di un ruscello che scorreva allegramente lì vicino.

Gli animali erano veramente tanti e, con il trascorrere del tempo, sugli alberi le foglie incominciavano a scarseggiare.

Molti decisero di migrare, ognuno in un posto diverso e più lontano, nella speranza di trovare cibo in abbondanza.

Ma Ele e Gira non volevano saperne di separarsi, erano amici da tantissimi anni.

Anche se non appartenevano alla stessa razza si sentivano come fratelli perché avevano incominciato a muovere i primi passi sulle loro zampette traballanti proprio nello stesso giorno e da allora erano divenuti inseparabili.
Quante marachelle avevano combinato insieme!
Quante volte si erano spartiti il cibo!

Adesso che questo scarseggiava era diventato difficile averne a sufficienza per entrambi ma, da veri amici, invece di bisticciare cercarono di trovare una soluzione al problema.

Osservando attentamente il grande albero in mezzo alla savana si accorsero che le foglie in basso non erano più sufficienti per tutti e due ma, sulla cima, di foglie ce ne erano ancora tante... come fare a raggiungerle?

Ele era troppo pesante per fare un salto e per quanto allungasse la sua proboscide (sì perché Ele era un elefante) non ci arrivava.
Gira, più leggera, riusciva a fare dei bei balzi in alto ma non bastava.

Continuava a fissare all'insù e sospirava vedendo quelle belle foglioline verdi mentre il suo stomaco borbottava perché era ormai quasi vuoto.

Guarda e riguarda all'insù, cercando di tendersi al massimo, un bel momento il suo collo si allungò.

Da allora le giraffe (sì perché Gira era una giraffa) hanno il collo lungo.

I due inseparabili amici trovarono quindi una soluzione: Ele avrebbe mangiato le foglie in basso e Gira quelle in alto, così facendo erano sufficienti per tutte e due.
L’amicizia vera era riuscita a trovare una soluzione giusta per entrambe!


domenica 21 gennaio 2024

21 gennaio 2024 Giornata Mondiale dell’Abbraccio

oggi in tutto il mondo si celebra la giornata dell'abbraccio 


questa tradizione è stata istituita nel 1986 dallo statunitense Kevin Zaborney, probabilmente «coccolare» o «farsi coccolare» era così bello per lui che pensava che questa predisposizione fosse degna di essere incentivata.

L'abbraccio rafforza il legame emotivo tra le persone coinvolte, creando un momento di pura felicità e produce un potente mix di sostanze che comprende, oltre l’ossitocina, anche endorfine, serotonina e dopamina. Tutte sostanze che hanno effetti benefici sulla nostra salute fisica, mentale e psichica..

Il grande Pablo Neruda diceva
“Un abbraccio è staccare un pezzettino di sé per donarlo all’altro
affinché possa continuare il proprio cammino”

l'ABBRACCIO mi ha ispirato le favole

Il Gattino meglio di Topolino


Lulù e la giraffa


se vi fa piacere leggerle cliccate su
https://www.facebook.com/linventafavolenonnanna

venerdì 29 dicembre 2023

LAVORETTI riciclo insieme ai bambini


Sono iniziate le vacanze natalizie 
fuori fa freddo ed in casa i bambini si annoiano 
ecco un'idea per creare utilizzando fogli riciclo di carta

MATERIALE 
1 foglio carta formato A4 
o altra a vostra disposizione 
colori a piacere

PROCEDIMENTO 


Piegare il fogli a metà nel senso orizzontale e tagliarlo 
Ripiegare ogni parte su se stessa per 3 volte 
Tracciare con una matita la sagoma di un pino 
facendo attenzione che il ramo più basso NON sia finito 
(sarà questo punto che tiene attaccati i 4 alberelli) 
Ritagliare 

Se ne può colorare uno come esempio
gli altri tre lo faranno i bambini
secondo la loro fantasia
e vi garantisco che ne hanno sempre tanta  ;-)


Volendo si possono poi attaccare insieme tanti pezzi 
per creare una collana più lunga 

Seguendo il medesimo procedimento si possono realizzare 
pupazzi di neve o il viso di Babbo Natale

Buon divertimento!


La mitica Maria Montessori riteneva che lo sviluppo delle abilità manuali
fossero fondamentali per lo sviluppo dell'intelligenza.

La tecnologia ha portato miglioramenti indiscutibili nella nostra vita,
ma ha anche ridotto la nostra capacità di interagire con gli altri e
di creare con le mani.

Dobbiamo riscoprire il piacere di dire ."L'ho fatto io!" 

Diamo dunque ai bambini il motivo di lavorare con le mani e
ne usciranno felici, soddisfatti e rilassati.

Se poi insegniamo loro a creare riciclando ciò che normalmente andrebbe
a finire nel cassonetto (e non sempre in quello giusto)
diamo anche una mano alla natura   ;-)


giovedì 26 ottobre 2023

FAVOLA: I GIOCATTOLI SI RIBELLANO

 



Una volta c’erano due fratellini a cui piaceva tantissimo giocare.

Erano molto fortunati perché in casa avevano a loro disposizione giocattoli di ogni genere.

Nella loro cameretta potevi trovare di tutto: libri e libretti di favole, modellini di super eroi, dinosauri, una scatola con moltissime macchinine di tanti modelli, dimensioni e colori, un contenitore pieno di pezzi e pezzetti di costruzioni, ecc.

Durante il giorno i due bambini si divertivano usando per proprio conto il giocattolo preferito in quel momento o inventandosi insieme qualche gioco con le macchinine, i super eroi o le costruzioni.

Passavano velocemente da un giocattolo all’altro lasciando il precedente abbandonato a terra… proprio nel posto dove lo avevano usato l’ultima volta!

Alla sera stanchi e felici ognuno andava a riposare nel proprio letto ed i giocattoli restavano abbandonati alla rinfusa ovunque...

Entrando nella cameretta una volta la mamma si era anche inciampata pestando una macchinina e, per fortuna, non era caduta distesa sul pavimento!

Una notte, mentre in casa tutti dormivano, la macchinina rossa, quella dei pompieri in cui si era inciampata la mamma, ha iniziato a parlare sottovoce:

“Scusate, ma anche voi non riuscite a riposare stando abbandonati dappertutto invece di essere al sicuro al proprio posto?”

Una vocina triste le ha risposto:

“Io sono rimasto faccia in giù nascosto sotto al cuscino della poltrona, pensare che mentre mi leggeva rideva anche e allora io avevo pensato di essere diventato il suo libro preferito invece poi mi ha abbandonato qui sotto senza neanche chiudermi e le mia pagine si sono tutte stropicciate”

Tra i singhiozzi trattenuti si è sentito:

“Io sono finito sotto la poltrona e da qui non vedo più nessuno dei miei amici… noi pezzetti di costruzione siamo abituati a restare insieme, addirittura attaccati, figurati la paura che ho a restare qui sotto tutto solo. Pensare che abbiano un bellissimo contenitore dove potremmo riposare stando tutti vicini”

 

La macchina dei vigili ha acceso il suo lampeggiante per far vedere che lei era stata abbandonata sotto a un letto e ha bisbigliato:

“Di notte i bambini dormendo tranquillamente nei loro lettini e quando si svegliano, pretendono che anche noi siamo sempre belli riposati e pronti per farli divertire… la cosa non mi piace per niente!”

Subito si è aggiunta la voce arrabbiata di un Supereroe:

“Da sotto la biciclettina, dove mi ha abbandonato, sto guardando il mio spazio vuoto sullo scaffale dove potrei riposare tranquillamente invece sto pensando che, se domani uno dei due sale sulla bicicletta per farsi un giretto, mi può schiacciare… sono un Supereroe ma anch’io mi posso rompere! Dobbiamo deciderci a fare qualcosa. Lasciatemi pensare un momento e sono sicuro che troverò una soluzione”

Al mattino i bambini appena scesi dal letto hanno visto che tutti gli spazi sullo scaffale erano vuoti e nel grande contenitore delle costruzioni non c’era neanche più un pezzettino.

Si sono stropicciati gli occhi pensando di sognare ma poi hanno iniziato ad accusarsi reciprocamente pensando che per scherzo l’altro avesse nascosto tutti i giocattoli.

Nel sentirli urlare la mamma si è precipitata nella cameretta e anche lei è rimasta stupita di non vedere neanche più un gioco.

“Adesso smettetela di bisticciare e fatemi capire cosa è successo in questa stanza”

All’improvviso, da sotto a un letto, è sbucato il Supereroe, è saltato sulla spalla della mamma e le ha parlato a lungo nell’orecchio.

La mamma ha capito e approvato le decisioni prese dai giocattoli e, dopo aver fatto sedere comodamente i bambini ha spiegato loro:

“I giocattoli sono felicissimi di farvi divertire tutto il giorno e si trovano benissimo qui con voi ma… alla sera vogliono che li rimettiate al loro posto per poter riposare bene. Sapete che, quando non si dorme, al mattino si è stanchi e non si ha neanche più voglia di divertirsi. Vogliono la promessa che, da questo momento in poi, prima di andare a letto, li rimetterete tutti al loro posto. Vi conviene farlo perché diversamente hanno pensato di fuggire tutti e andare in casa di qualche bambino che li tratterà con più cura”

 

I due fratellini si sono guardati bene in faccia, si sono scambiati il segno del cinque e poi in coro hanno esclamato:

“OK, lo promettiamo ma adesso decidetevi a uscire fuori perché noi abbiamo voglia di giocare!”

 

Piano, piano da sotto al letto hanno iniziato ad uscire tutti i giocattoli, i bambini si sono affrettati a metterli ognuno al proprio posto e dopo hanno preso solo quelli che pensavano di utilizzare per iniziare a giocare e… la loro scelta è caduta sui supereroi!

 

giovedì 10 agosto 2023

TORINO e le sue Circoscrizioni - gli Amici di Vanchiglia

 La città di TORINO, a partire dal 2016, è suddivisa in 8 Circoscrizioni, macro-zone amministrative coi relativi centri civici.

A loro volta, le Circoscrizioni raggruppano complessivamente 94 zone statistiche, che si articolano nei rispettivi 34 quartieri cittadini.


1 - Centro - Crocetta
2 - Santa Rita - Mirafiori Nord - Mirafiori Sud 
3 - San Paolo - Cenisia - Pozzo Strada - Cit Turin - Borgata Lesna 
4 - San Donato - Campidoglio - Parella 
5 - Borgo Vittoria - Madonna di Campagna - Lucento - Vallette 
6 - Barriera di Milano - Regio Parco - Barca - Bertolla - Falchera - Rebaudengo- Villaretto
7 - Aurora - Vanchiglia - Sassi - Madonna del Pilone 
8 - San Salvario - Cavoretto - Borgo Po - Nizza Millefonti - Lingotto - Filadelfia

La Circoscrizione 7 (i cui Uffici si trovano in c.so Vercelli 15) è suddivisa in 4 zone statistiche, tra queste c'è Vanchiglia che a sua volta si suddivide, nella parte più a nord, in Vanchiglietta ed in quella a sud, confinante con il quartiere Centro, in Vanchiglia.

Quest'ultima ha una strana forma triangolare racchiusa tra c.so Regina Margherita, c.so San Maurizio ed il fiume Po.



Gli Amici di Vanchiglia hanno il loro punto di ritrovo nello spazio pedonale di via Cesare Balbo (le Cancellate) che è racchiuso tra la scuola elementare Leone Fontana, la scuola materna Rodari, il nido d'infanzia Il Giardino delle Fiabe e la palestra Impianto Sportivo Guastalla.

Questo tratto di via pedonale una volta era delimitato da delle cancellate… da cui ha preso il nome che gli è tutt’ora rimasto: le Cancellate.



Anche se piccolo questo spazio è frequentato dai molti bambini che lo usano come area giochi prima e dopo l’entrata nelle diverse scuole e come spazio di ricreazione durante l’orario scolastico ma anche dalle molte persone che vi transitano per andare al vicino mercato rionale.

Seduti sulle sue panchine ci si riposa e si socializza tra generazioni ed etnie diverse.

I due tavoli sono molto ambiti sia dagli studenti delle superiori ed università che si appoggiano per studiare ma anche da chi vuole solo fare una merenda godendosi l’ombra degli alberi che negli anni sono diventati grandi.

 

Questo spazio è molto amato dai residenti del quartiere che, volontariamente, nel tempo hanno continuato e continuano a prendersene cura per renderlo sempre più bello ed accogliente.

Periodicamente gli Amici di Vanchiglia organizzano feste per cercare di incentivare sempre di più l’amicizia, la socializzazione, l’inclusione della diversità, l’empatia… con un occhio sempre attento all’ecologia.


sabato 5 agosto 2023

DA UN DISEGNO TANTE FAVOLE: Le avventure di Uccio

Un bambino, tutto orgoglioso, mi ha fatto ammirare un suo disegno 
chiedendomi se mi piacesse.

 

“Cos’è?” gli ho chiesto 
“Non lo vedi è un mostro ma… un mostro buono anzi direi un mostruccio” 
 Aggiungendo un vezzeggiativo per renderlo più buono. 
 “Hai ragione, adesso che lo guardo meglio si capisce che è proprio buono. Gli hai già dato un nome?” 
 “Non ci avevo ancora pensato ma dobbiamo trovarne uno che vada bene proprio per lui” mi ha risposto tutto serio. 
 “Hai detto che è un mostruccio… il nome Uccio potrebbe piacerti?” 
 “Wow, è perfetto. Adesso, per piacere, però devi inventarmi una favola tutta per lui” 
 Con una stretta di mano abbiamo stabilito il patto ed io ho iniziato a pensare ad una trama che includesse Uccio ed anche l’ecologia, l’argomento che sapevo interessava molto quel bambino da quando in TV aveva visto le “isole di plastica” nell’Oceano. 
 "Ecco com’è nata la prima favola di Uccio a cui, a ripetute richieste, se ne sono aggiunte altre che hanno dato vita a “Le avventure di Uccio”
In tutte si parla di ecologia, amicizia, inclusione della diversità, empatia. 

Uccio è un timido e strano piccolo essere che, spinto dalla necessità di portare in salvo il suo popolo destinato all’estinzione a causa dell’inquinamento, riesce a trovare in sé la forza per affrontare spericolate avventure. 

 Durante il percorso sarà aiutato da moltissimi nuovi amici e scoprirà “fantasiosi personaggi” con usi e costumi completamente diversi ma accomunati dal desiderio di voler vivere in pace in un luogo tranquillo e salubre.


giovedì 3 agosto 2023

VACANZE per tutti i componenti della famiglia

l'art. 727 del cod. penale dichiara che chiunque abbandona animali domestici

o che abbiano acquisito abitudini della cattività

è punito con l'arresto fino a un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro.

Eppure ancora tristemente leggo che la brutta piaga dell'abbandono degli animali 

si ripresenta più che mai in questo periodo che dovrebbe essere di vacanze

ma vacanze per tutti i componenti della famiglia, animali compresi!


per chi non l'avesse letta o volesse rileggerla

ecco una favola che dovrebbe far riflettere

PINGO e PONGO amici inseparabili

La piccola Esmeralda aveva insistito molto per avere un cane ed aveva promesso a più riprese che se ne sarebbe presa cura lei e, continuava a dire, che con un simile compagno di giochi non si sarebbe più annoiata durante le lunghe assenze dei genitori.

Così, per il suo compleanno questi le avevano regalato Pingo un tenero cucciolotto bianco e nero.

Il cagnolino si era subito affezionato alla bambina e la seguiva ovunque scodinzolando felice.

Esmeralda era contenta di avere trovato finalmente un compagno di giochi che faceva sempre e solo cosa lei voleva.

I genitori, sempre presi nei loro molteplici impegni, vedevano di buon occhio quell'amicizia convinti di avere trovato finalmente qualcosa a cui la piccola dedicasse così tanto tempo.

Con il passare dei giorni l'entusiasmo iniziale per il nuovo "gioco" incominciò a scemare. Ad Esmeralda dava fastidio che le sue amiche dedicassero tanta attenzione a Pingo...quasi mettendo lei in secondo piano.

Inutilmente il cucciolo la seguiva fiducioso e le si buttava ai piedi alzando le zampette per invitarla a fargli qualche coccola ma... lei incominciò addirittura a scacciarlo scocciata.

I genitori, per cui il cagnolino era stato solo un ulteriore impegno in più, iniziarono ben presto ad essere seccati nel sentire le molteplici lamentele di Esmeralda.

Con il giungere della bella stagione ripresero la loro abitudine di fare delle piccole gite fuori porta ed il cagnolino era...un inconveniente!

Non in tutti i posti era possibile portarlo così iniziarono a lasciarlo solo in casa per diverse ore e poi addirittura per intere giornate.

Un sabato si alzarono tutti presto perché c'era in programma di andare ad un maneggio dove finalmente Esmeralda avrebbe potuto provare a cavalcare... la sua ultima passione... dopotutto anche una sua amica lo faceva già!

Durante il tragitto a Pingo venne voglia di fare la pipì perché quella mattina, nell'entusiasmo della partenza, nessuno si era ricordato di portarlo fuori. Lui da bravo cagnolino non voleva assolutamente sporcare in macchina quindi iniziò a guaire per farsi capire. Di rimando Esmeralda incominciò a reclamare perché il cane le dava fastidio con i suoi lamenti.

La mamma, che era già un pochino arrabbiata per la levataccia, ci aggiunse i suoi rimbrotti.

Il papà, dopo aver chiesto a più riprese di essere lasciato tranquillo perché altrimenti non riusciva a concentrarsi sulla guida, frenò in una piazzola e scaricò il cagnolino.

Pingo corse subito vicino ad un cespuglio ma, aveva appena alzato la zampetta, quando sentì la macchina ripartire a razzo. Rimase stranamente stupito ma poi si pose pazientemente seduto ad aspettare vicino al bordo della strada.

Passarono le ore e lui iniziava ad avere sete e fame ma non osava certo spostarsi per cercare qualcosa...era sicurissimo che tra le varie macchine che gli sfrecciavano davanti senz'altro tra un pochino sarebbe arrivata anche quella dei suoi padroni.

Quando ormai il sole era molto alto nel cielo e, ormai stanco, si era accucciato a terra, vicino a lui giunse un altro cane che gli disse: "Rassegnati, non torneranno più".

Pingo in un primo tempo pensò di essersi appisolato e di aver sognato perché non lo aveva proprio sentito arrivare.

"No, sono certo che torneranno..." gli rispose "Esmeralda mi vuole troppo bene. Certamente non si sono accorti che io non sono risalito in macchina e quando lo scoprono verranno a prendermi".

"Anch'io la pensavo così..."continuo Pongo, l'altro cane "ma dopo aver aspettato per diversi giorni sul bordo di questa strada e aver rischiato più volte di finire sotto una macchina ho incominciato a pensare a tutti i piccoli cambiamenti nel comportamento del mio padrone negli ultimi tempi..."

"No, no, tu non puoi capire..."iniziò tutto infervorato Pingo "la mia padroncina si addormentava solo se la mia cestina era vicino al suo letto e la mattina, addirittura, divideva la sua colazione con me"

"Anche a me succedeva così in un primo tempo..." replicò con voce triste Pongo "poi però le cose, poco per volta, sono cambiate e adesso mi ritrovo qui da diversi mesi. Finalmente sono di nuovo contento perché ho trovato qualcuno con cui dividere le mie giornate. Dai vieni con me mi sono trovato un riparo niente male ai piedi di una grande quercia ed ho imparato addirittura a procurami il cibo da solo".

Dopo aver tristemente guardato ancora nella direzione in cui era sparita la macchina dei suoi padroni, Pingo si affiancò a Pongo e con lui raggiunse l'ombra ristoratrice dell'albero.

Da quel giorno non si lasciarono più e, ogni tanto, tornano entrambi sul bordo della strada per vedere se eventualmente i loro rispettivi padroni ci hanno ripensato.


lunedì 29 maggio 2023

GIOCHI con il RICICLO RIUSO

 Ieri pomeriggio, durante la Festa dei Vicini, nel tratto pedonale di via Cesare Balbo di Torino – le Cancellate una moltitudine gioiosa di persone ha partecipato alle variegate attività che erano a disposizione.

Nel “laboratorio del riciclo” in tanti hanno scoperto che con 1 solo oggetto, che normalmente gettiamo nel cassonetto e non sempre in quello giusto, si possono creare giochi per tutte le età.


Certamente il più gettonato è stato quello dell’ARCHITETTO dove si sono cimentati in continuazione numerosi bambini e ragazzi da soli o con l’aiuto di adulti con tanta determinazione, piccole delusioni ma moltissime soddisfazioni.

Non è certamente facile utilizzare i 100 barattoli di yogurt messi a disposizione per realizzare una costruzione perché quei barattoli molto leggeri la rendono decisamente instabile e, da soli, si sono resi conto che unendo le proprie forze si ottengono anche risultati migliori 😉

I più piccini si sono divertiti nelle postazioni di ABBINA IL COLORE e SPOSTA I COLORI dove, sotto l’occhio vigile e tenero di un genitore, hanno affinato la loro coordinazione visiva motoria.

I ragazzi hanno scoperto che con solo 1 barattolo, un pezzo di spago ed una pallina di carta stagnola si può creare OP…LA’ e sfidarsi poi all’infinito con un semplice colpo di polso.

Con 2 barattoli tenuti uniti da un pezzo di spago si realizza un telefono NO RICARICA (un gioco dei loro nonni) perché la voce corre sul filo e quindi è sufficiente che uno tenga il barattolo premuto sul proprio orecchio mentre l’altro parla nell’altro.

Anche tutte le altre postazioni hanno avuto successo e quindi, per una "nonna riciclona" come me, è stato un pomeriggio bellissimo e positivo perché sono certa che da oggi in poi, come mi hanno detto in tanti, i vasetti dello yogurt non finiranno più nel cassonetto ma avranno una nuova vita 😉   



















 

venerdì 28 aprile 2023

FAVOLA MEMORY BARATTOLO

Stanno per iniziare le vacanze estive e i tre cuginetti Simo, Gagà e Meli non vedono l'ora di trascorrerne insieme una buona parte con i nonni che abitano in una casa in montagna circondata da un grande prato al cui centro c'è un enorme albero su cui il nonno ha costruito una casetta tutta per loro.

Quest'anno i rispettivi genitori si erano riuniti per decidere se mandare contemporanea tutti e tre i bambini dai nonni pensando che, essendo ancora piccoli, l'impegno potrebbe essere poi troppo gravoso per loro ormai avanti con gli anni.

I nonni avevano garantito che non ci sarebbero problemi, anzi aspettano con impazienza di vedere riuniti questi nipotini che durante l'anno scolastico, abitando lontani tra di loro, non solo non riuscivano a vedere sovente i nonni ma neanche possono frequentarsi reciprocamente.

I genitori avevano ceduto volentieri anche perché lassù non ci sono pericoli, al massimo avrebbero potuto sbucciarsi le ginocchia e loro, lavorando tutti non potevano permettersi un periodo di vacanze lunghe come quelle dei figli.

Quando, iniziate le vacanze, i genitori telefonano ai nonni per avere notizie si stupiscono sentendo che i piccoli hanno completamente abbandonato gli inseparabili tablet e neanche chiedono di guardare la TV perché, scorrazzando tutto il giorno sul prato, alla sera rientrano stanchi, riescono a malapena farsi il bagno e mangiare cena che poi crollano addormentati.

Oggi i nonni, stando sulla soglia di casa, ascoltano felici le allegre risate che giungono dalla casetta sull'albero.

Inaspettato in lontananza si sente un forte boato di tuono ed il cielo inizia a scurirsi.

Mentre la nonna rientra svelta a chiudere tutte le finestre il nonno si precipita a richiamare i nipotini prima dell'arrivo dell'acquazzone.

Questi iniziano a protestare dicendo che la casetta li terrebbe al riparo dalla pioggia, anzi sarebbe un'esperienza che non hanno ancora mai fatto.

Il nonno li convince spiegando che, quando c'è un temporale, sostare su di un albero in mezzo al prato è molto pericoloso poiché questo potrebbe attirare i fulmini.

Sono appena rientrati tutti in casa che l'acqua inizia a venire giù a catinelle, il cielo diventa completamente buio illuminato solo dai primi fulmini.

I cuginetti li ammirano con i nasini appiccicati ai vetri contando, come ha suggerito il nonno, il tempo che passa dal rumore del tuono al saettare dei lampi.

All'improvviso si spegne la luce elettrica e tutto precipita nel buio!

"Sono cose che possono succedere in montagna" dice tranquillamente il nonno mentre accende la grande torcia e la mette al centro del tavolo e la nonna, per distrarli, distribuisce ad ognuno uno yogurt... la loro merenda preferita! 

Come passare adesso il tempo senza TV, con i vari tablet rimasti inutilizzati per tanti giorni ma adesso scarichi?

La nonna li osserva farsi pensierosi e le scaturisce un'idea. Lava i vasetti dello yogurt che hanno appena mangiato, va a recuperarne altri tra il mucchio delle sue cose riciclose poi tira fuori la scatola dei pennarelli speciali, quelli che scrivono anche sulla plastica.

Mentre i piccoli ed il nonno si scambiano occhiate interrogative lei distribuisce ad ognuno due vasetti dicendo di disegnarne sul fondo una figura a loro piacere uguale su entrambi.

In un baleno, dal riciclo dei vasetti dello yogurt, nasce un simpatico gioco che i bambini chiamano subito Memory barattolo e tutti insieme iniziano a giocare spensierati dimenticando il temporale che imperversa fuori.




giovedì 27 aprile 2023

RED il gatto innamorato

Red è un bellissimo gatto rosso e bianco molto vivace e giocherellone che vive in un appartamento al nono piano di un grande palazzo.

Quell'alloggio è tutto il suo mondo e ci trascorre felicemente ogni momento della sua vita tra  coccole a non finire e cibo prelibato in abbondanza.

Non si ricorda neanche più di essere stato trovato abbandonato vicino ad un cassonetto quando aveva solo pochi giorni ed essere sopravvissuto grazie alle cure amorevoli di nonna Mia che lo ha allattato utilizzando il biberon della bambola della nipotina.

Quando il tempo lo permette può scorrazzare nell'enorme terrazzo pieno di vasi tra i quali gioca a nascondino.

Addirittura in un grande vaso c'è un alberello di ulivo sul quale ha costruito il nido un uccellino e loro sono diventati grandi amici.

L'uccello svolazza nel cielo e poi viene a riportargli tutte le novità del quartiere.

Ha così saputo che il gatto tigrato che viveva tra le cassette del mercatino è stato scacciato ed ha dovuto trovare riparo in uno scantinato abbandonato; il pappagallo del custode ha la raucedine; la tartaruga del terzo piano è cresciuta moltissimo e, adesso, l'hanno sistemata sul terrazzino in una vaschetta più ampia...

Quando fa freddo Red preferisce trascorrere le sue giornate in casa spostandosi dalla poltrona preferita di nonna Mia alla cestina imbottita che lei gli ha creato e posizionato vicino al termosifone.

Per coccolarlo sempre di più nonna Mia gli ha anche sistemato un morbido e caldo cuscino sul largo davanzale della finestra perché lui possa ammirare il mondo di fuori mentre si trova beatamente al calduccio.

Un giorno Red, sdraiato in quella postazione, sta osservando i fiocchi di neve che scendono lievemente giù dal cielo.

Seguendo con lo sguardo un fiocco più grande degli altri vede che si posa sul davanzale del settimo piano del palazzo di fronte.

Con sua grandissima sorpresa scopre che dall'altra parte di quel vetro c'è una bellissima gattina tutta bianca che fissa anche lei la neve candida. Come ha fatto a non notarla prima?

Quella gattina si lecca le zampine con una grazia tutta speciale muovendo contemporaneamente in un modo buffissimo il nasino rosa.

Quando poi seguendo il volteggiare dei fiocchi di neve lei alza gli occhi Red ha un tuffo al cuore: come sono dolci quei grandi occhi verdi!

Da quel momento Red ha uno strano rimescolio dentro e non riesce più neanche a stare fermo, deve assolutamente sapere  qualcosa di più su quella gattina.

Corre davanti alla porta che dà sul terrazzo ed inizia a miagolare insistentemente sino a quando nonna Mia, stupita che lui voglia uscire fuori al freddo, non gliela apre.

Lui si precipita verso l'alberello dell'ulivo e supplica l'amico uccellino ad andare a cercare informazioni sulla bellissima gattina bianca con gli occhi verdi.

Il fido uccellino vola sul davanzale della finestra del settimo piano e scopre che la gattina si chiama Smeralda ed è venuta ad abitare lì solo da pochi giorni.

Da quel momento Red non abbandona più la sua postazione dietro ai vetri della finestra sperando di scorgere la sua dolce Smeralda.

Inutilmente nonna Mia lo supplica di mangiare qualcosa ma lui annusa tutte quelle prelibatezze che lei gli propone e poi, sospirando, ritorna di guardia sul davanzale.

Non lo distraggono neanche le amorevoli coccole che gli sono sempre tanto piaciute e si rifiuta persino di dormire sul bel cuscino ai piedi del letto.

La nonna, non sapendo più cosa fare, chiama il veterinario che, dopo una accuratissima visita la rassicura e sorridendo le dice che il suo Red è... malato d'amore!

Felicissima nonna Mia si rasserena.

Il giorno successivo è il suo compleanno e lei vuole festeggiarlo con tutti gli amici ma in particolare con una sua vecchia conoscenza che da poco ha traslocato nel palazzo di fronte.

Prende il cellulare, inizia a fare un giro di telefonate e poi si mette ad addobbare tutto l'appartamento.

Il pomeriggio successivo si sente suonare alla porta e, tra il vocio degli invitati, con grande stupore di Red, si sente anche un dolce miagolio.

In un lampo lui lascia la sua postazione sul davanzale e corre felice a vedere chi è...


- vuoi continuarla te?

sarei felice di scoprire tante nuove conclusioni


GRAZIE, GRAZIE ed ancora GRAZIE a...


"d"
senza il quale questo blog non sarebbe mai esistito e che tanto pazientemente mi supporta sempre.

Grazie al blog ho scoperto un mondo che non conoscevo e che trovo super splendido!!!
Ho trovato persone meravigliose che mi hanno sempre sostenuta, incoraggiata e consigliata.

Vi abbraccio virtualmente tutte/i ... continuate a seguirmi e...
se lasciate un commento mi farete felice!!!